mercoledì 5 settembre 2007

Il disonore di Erri De Luca

Sul le Monde di ieri Erri de Luca, il prestigioso scrittore, verga un commento di ghiaccio contro la nuova direttiva francese in vigore dal 2002 che si oppone alla vecchia misura garantista degli anni 80(dottrina Mitterand) che evitava l'estradizione degli ex-brigatisti in Italia rendendoli di fatto liberi. Grazie a questa nuova politica è stato estradato Paolo Persichetti ed è in corso la richiesta di estradizione dell'Italia per l'ex brigatista Marina Petrella condannata all'ergastolo in patria al processo Moro-ter. De Luca, già capo del servizio d'ordine di lotta continua negli anni '70, non cita mai il nome della brigatista ma il riferimento a lei è costante quando scrive: "Ad agosto la nuova Francia è stata generosa con i forti(....) ed è stata dura con i deboli che dopo tanto tempo si erano arresi ed avevano trovato asilo."La Petrella è stata condannata nel 2003 all'ergastolo dalla Corte di Cassazione per l'omicidio di un ufficiale dei Carabinieri e del suo autista e per il sequestro di un magistrato, non per diffamazione o calunnia, e nell'80 fuggì insieme al marito Luigi Novelli per continuare a delinquere partecipando alle riunioni delle Brigate.Venne ripresa nel'82 a Roma ma poi riuscì a scappare in Francia perchè quando venne condannata dalla corte d'appello di Roma i termini della custodia cautelare erano spirati. Dunque la Petrella è una criminale che deve scontare la pena comminata ma perchè viene considerata da De luca(e anche da altri) una criminale speciale? Perchè è diversa da qualsiasi marocchino che uccide? Che cosa hanno di diverso gli assassinii spinti da motivi politici dagli altri? Lo scrittore aggiunge anche: "Se la nuova Francia consegna i rifugiati politici all'Italia non li donerà a una giustizia più che tardiva ma a quelli che "si ergono a giudici senza cessare di essere nemici", come ha scritto in un altro contesto il giurista tedesco Carl Schmitt. Essi sono stati condannati sulla base di leggi speciali che indignerebbero la Francia di trent'anni. E' una storia vecchia di trent'anni.Il mio Paese, incapace di chiuderla decretando un'amnistia, continua a perseguitare i vinti". Un'amnistia! Sarà anche una storia vecchia di trent'anni ma quella storia è ancora viva nelle carni e nelle menti di tutti i parenti, conoscenti delle vittime e anche dei gambizzati. Si trattava di una vera emergenza che andava affrontata da leggi speciali(così come si fa con la mafia) e la legge "reale", che prendeva il nome dal ministro di giustizia del tempo, accresceva i poteri e le immunità delle forze di polizia ed al referendum dell'11 giugno 1978, il 76,5 per cento dei votanti dice no all’abrogazione. Nel 1978 vengono istituiti il Gis (Gruppo Intervento Speciale) dei carabinieri e il Nocs (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) della polizia. Nel 1980 viene varata la legge Cossiga(legge n.15 del 6 febbraio) che inasprisce le condanne per chi è riconosciuto colpevole di terrorismo ed estende ulteriormente i poteri della polizia ed anche questa legge verrà sottoposta a referendum il 17 maggio 1981: i no all’abrogazione saranno l’85,1 per cento. Sarebbe ora che i colpevoli affrontassero le proprie responsabilità con onore, il disonore è tutto il loro.

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